La voce italiana del Ragamuffin che sta conquistando Londra

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La voce italiana

Ha origini calabresi da parte di madre, campane da parte di padre è nato a Napoli, classe ’87, quel tono afro ed il suo slang caratterizzano lo stile di comunicare che lo realizzano e lo completano nella sua parte artistica, è Manlio Calafrocampano, è la voce del ragamuffin che dal 2010 sta facendo saltare il pubblico delle dancehall non solo in Italia, ma da un paio di anni anche in quelle londinesi. Ha alle spalle l’apertura del concerto londinese di Zulu al Little Italy di Dalston lo scorso ottobre; al Prince of Wales di Brixton ha invece aperto quello dei Sud Sound System, vanta l’apertura del concerto degli Alpha Blondie, gli indelebili Wailers e quello dei Prodigy a Perugia.

Insomma, quello studente di medicina cresciuto con quegli ideali politici e antirazzisti dei suoi miti è passato dall’altra parte della staccionata, diventando oggi il portavoce ufficiale di se stesso e spaccando la “quarta parete”, che divide il palcoscenico dal pubblico, ha ora migliaia di fan che lo sostengono dall’Italia e nuovi che lo ammirano dalla capitale inglese.

L’amore per il prossimo è alla base del messaggio dei suoi testi ed è quello stesso amore per la vita che lo ha spinto a completare gli studi alla facoltà di medicina con una tesi di tutto rispetto: “Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza al Parkinson” ed è proprio grazie a questa laurea che Manlio è ora infermiere e si mantiene con orgoglio e con passione in questa città, dove l’aiuto verso il prossimo è un gesto davvero poco usuale.

La scalata al successo parte proprio dal primo EP “Babylondon” con Open the Gate e Samurai, cui ha dato il via il suo primo tour che lo ha visto arrivare ad Amsterdam due anni fa con prima data a Dalston, a cui ero presente grazie all’invito di Eric Fenomeno Show. Quella sera l’energia di Manlio mi aveva colpito per l’energia che lasciava al pubblico e la sincerità nell’esprimere i concetti, per questo non ho voluto mancare di vederlo cresciuto professionalmente nello storico locale Hootananny di Brixton alla Spaghetti Night lo scorso 25 maggio e approfittare di rubargli una piccola intervista da recensire.

Manlio, cos’è per te il Ragamuffin?

E’ il mio modo di comunicare per esprimere energia.

Che temi tratti nei testi che scrivi?

Le mie canzoni mirano al risveglio della coscienza e consapevolezza perché con la musica esprimo l’odio verso una società razzista che vieta i diritti e le opportunità a chi non ha voce per imporsi. Spazio a toccare temi spirituali, sono solito ripetere che la mia musica può essere dolce, amara, veloce, lenta, spensierata e mistica.

La voce italiana

Da dove nasce questo tuo impegno sociale?

Quando ero ragazzino andavo ad ascoltare  le band che con il ragamuffin esprimevano concetti che arricchiscono l’amore per le persone, come i 99 Posse, Brusco, Sud Sound System e sentivo che le loro ideologie antifasciste ed antirazziste erano perfettamente quello che era dentro la mia testa, poi scherzando con gli amici provavo a imitarli cercando di metterci del mio, finchè da cosa nasce cosa, mi sono esibito dapprima in piccoli locali di quartiere, ho cominciato a fare piccoli concerti in giro per l’Italia, dormendo qua e la ed ora eccomi qua, a dire la mia ed esprimere il mio pensiero ed i miei concetti.

Quali soddisfazioni hai ottenuto ad oggi?

Ho aperto i concerti di quelli che prima erano i miei miti, a Londra Zulu dei 99 Posse al Little Italy e al Prince of Wales di Brixton quello dei Sud Sound System, in Italia ho aperto quello degli Alpha Blondie, dei Wailers, la storica band di Bob Marley anche se oggi non è più la formazione originale, a Perugia quello dei Prodigy e poi la soddisfazione di esibirmi questa sera in questo storico locale Hootananny, dove hanno suonato i grandi della muscia davanti a questo pubblico meraviglioso e la Spaghetti Night.

Girano voci che sei al lavoro di un nuovo disco qui a Londra, raccontaci qualcosa di più.

Eh..quello è un segreto, sarà tutto da scoprire, posso solo anticiparti che.. no, mi stava scappando.. mi sono promesso di fare delle sorprese..non ti posso dire di più.

Qual è la tua missione nella musica?

Il mio obiettivo è quello di lanciare il messaggio ai giovani di cercare nella musica quei sentimenti frenati che tengono dentro. Non ho mai sognato  di andare in TV ma credo nella musica come arma potente per combattere  valori e ideali che anno dopo anno in questa “Babilonia” vanno a perdersi.

La voce italiana del Ragamuffin

 

Ti mantieni con la musica?

Qui a Londra come in Italia io sono un infermiere ed è un mestiere che amo, mi realizza fare qualcosa per il prossimo. Lavoro in psicoterapia, pensa che sono riuscito ad unire le passioni della mia vita e tutto è partito dalla tesi di laurea: “la musicoterapea:  il ruolo dell’infermiere nell’assistenza al Parkinson”. Ho unito le due cose, l’amore per il prossimo e quello della musica.

Una frase che dici spesso al tuo pubblico?

Ridi così solo tu sopravvivi. E’ il mio inno  alla positività, è quello che ci porta avanti tutti i giorni per affrontare la vita con piu spensieratezza.

Qual è la tua formula magica?

Esprimere sempre al 100 per cento se stessi, senza limiti ne restrizioni. Seminando si raccoglie sempre se ci si mette cuore passione talento e determinzione.

Un tuffo nel grande mare della posiitività, una doccia di scariche elettriche, così potrei definire la mia mezzora con Manlio e aggiungo un ricostituente per il sangue e per la mente la sua ora di esibizione all’Hootananny, è decisamente la nuova arma di cui  oggi ha bisogno non solo il popolo della dancehall.

Sarà un estate molto calda per le serate dub and ragamuffin a Londra e molte le occasioni di partecipare ad una serata in compagnia di Manlio, per chi si fosse perso il 7 giugno l’anniversario di Open the Gate con la Open the Gate Family, c’è ancora il 24 giugno un imperdibile evento al Passing Cluod di Dalston l’Open the Gate Sound con Maka B, Samurai, Fenomeno Show feat. Manlio, l’1 luglio a Brick Lane in compagnia di due sound system inglesi, sarà uno show un po diverso England VS Italy, molto più dub and roots ed il 2 luglio, altra competizione, con sound system inglesi e brasiliani dove l’incasso sarà devoluto ad una charity per bambini del sudamerica, una volta al mese la Spaghetti Night all’Hootananny di Brixton e molti altri eventi a cui consiglio di tenersi aggiornati nella pagina personale di facebook curata da Manlio stesso /manlio.calafrocampano.

Ho creduto fermamente in Manlio dal primo momento in cui l’ho sentito affascinare il pubblico quella prima serata al Passing Clouds di tre anni fa. L’ho rivisto ancora più positivo, ancora più deciso, ancora più vero. Dovremmo essere tutti così. Sarebbe un mondo migliore.

 

Martino Serra

 

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