Italiani Londra intervista oggi Cecilia Gragnani, una giovane artista italiana espatriata dieci anni fa a Londra, città in cui svolge l’attività di performer. Proprio questa sua passione per il teatro l’ha condotta a scrivere uno spettacolo che verrà messo in scena al Fringe Festival di Edimburgo nel mese di agosto: “Diary of an Expat” racconta la sua esperienza di italiana espatriata nella capitale del Regno Unito e in cui molti di noi potranno riconoscersi… Siete pronti ad andare a vederlo? 🙂
Ciao Cecilia! Presentati ai nostri lettori di Italiani Londra…
Ciao, sono Cecilia Gragnani e vivo a Londra. Nella vita faccio l’attrice e da qualche anno scrivo e produco progetti sia teatrali che cinematografici.
Cosa ti ha condotta a vivere a Londra? Come ti trovi in questa città?
Londra è sempre stata un riferimento teatrale per me, sia a livello di formazione che a livello di proposta teatrale. Qui il livello è molto alto, si può andare a vedere spettacoli di qualunque genere a qualunque ora del giorno e della notte. E’ molto stimolante e ci sono buone opportunità per chi cerca di sviluppare i propri progetti.
Ad agosto porterai al Fringe Festival di Edimburgo il tuo spettacolo “Diary of an Expat”: di cosa si tratta?
Lo spettacolo racconta l’incontro-scontro fra un’espatriata italiana e Londra, El Dorado contemporaneo ambito da sempre più generazioni di giovani europei. Cerchiamo di raccontare con leggerezza che cosa significhi trasferirsi in un altro paese, quale sia il rapporto con il luogo di origine e di arrivo, il peso emotivo di diventare cittadino di un’altra nazione. In particolare cerchiamo di esplorare il ruolo che tutto ciò ha sulla propria identità e senso di appartenenza.
Vista la tua esperienza, quale sarebbe la prima cosa che sconsiglieresti di fare ad un italiano appena arrivato all’estero? Quale invece quella che consiglieresti?
Sconsiglierei di arrivare impreparati. Sempre di più negli ultimi anni vedo tanti connazionali che vengono a Londra magari senza essere equipaggiati. Forse perché siamo in tanti, sempre di più e si pensa che Londra ormai sia un pò come l’Italia. In parte lo è ma la vita qui, soprattutto all’inizio, è molto più complicata e dura di quanto si pensi.
Quello che consiglierei è di non vivere solo nella comunità italiana. Londra è una città multiculturale e credo che uno dei suoi grandi pregi sia la possibilità di conoscere e confrontarsi con persone che vengono da ogni parte del mondo.
Come sei approdata al Fringe?
Ho presentato l’anno scorso un breve studio sul progetto di spettacolo, è stato accolto molto positivamente e sono stata incoraggiata a creare uno spettacolo vero e proprio con debutto al Fringe. La mia regista ha molta esperienza, negli ultimi 5 anni ha portato molti spettacoli – soprattutto monologhi – al Fringe quindi mi sento in buone mani.
Sei mai stata ad Edimburgo prima?
Sono stata spesso nell’ultimo anno perché collaboro con Charioteer Theatre, una compagnia teatrale italo-scozzese diretta dalla magnifica Laura Pasetti. Amo molto la dimensione della città, rispetto a Londra è molto più a misura d’uomo.
Mi piace molto passeggiare per Portobello. Conto di andare a vedere Arthur’s Seat quest’anno perché non ci sono ancora stata.
Dove e quando si può trovare il tuo spettacolo?
Abbiamo 3 previews prima del Fringe:
28 Giugno, 7.15pm – Ye Olde Rose & Crown, Walthamstow Londra
5 Luglio, 7.15pm – Buxton Fringe, Buxton
28 Luglio, 9pm – The Drayton Arms, South Kensington, Londra
e poi dal 2 al 26 agosto saremo ad Underbelly alle 13 tutti i giorni tranne il 13 agosto. La venue si chiama Belly Laugh (Underbelly Cowgate).
A cura di Greta Gontero