Esperienze lavoro Londra: Giordano racconta la sua storia

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Esperienze lavoro Londra: Giordano racconta la sua storia

Abbiamo intervistato Giordano, un intraprendente veronese che opera nel mondo di internet gestendo una società a Londra.

  • Ciao Giordano, puoi dirci qualcosa di te, cosa fai a Londra?

Ciao io mi chiamo Giordano Bruno d’Elia, vengo da Verona e vivo a Londra. Sono stato alcuni anni in America dove tornerò a vivere fra qualche anno.

A Londra gestisco una società che sviluppa applicazioni internet sia per terzi che per lanciarle come servizi. Sono a Londra da poco più di un anno, e anche se all’inizio ero un po’ scettico sul fatto che la città mi sarebbe piaciuta in confronto all’America, devo dire che mi sta piacendo sempre di più, e penso che ci tornerò molto spesso non solo per lavoro.

  • Quali pensi siano le maggiori differenze tra la situazione del mondo del lavoro in Italia e a Londra?

Sebbene anche in Italia con il mio settore si può vivere, qui è molto più semplice fare impresa, e lo stato non ti mette i bastoni fra le ruote per ogni cosa.

Per quanto mi riguarda, è molto più facile trovare dipendenti e collaboratori per via di quanti vengano a vivere qui, e anche stringere rapporti di collaborazione per il fatto che Londra è un Hub di tecnologia.

Tutte le persone con cui lavoro trovano impiego molto più velocemente qui di quanto ci mettevano in Italia, e i compensi sono nettamente migliori.

  • È stato difficile trovare casa a Londra? Come hai fatto?

Non è stato difficile, ma devo ammettere che ho avuto la fortuna di potermi permettere di stare in albergo circa tre settimane mentre cercavo una sistemazione.

Ho preferito cercare tramite agenzia immobiliare, e hanno fatto un ottimo lavoro. All’inizio cercavo un appartamento a due stanze, ma erano tutti un po’ scadenti per il mio budget, pertanto ho optato per un appartamento con una stanza, che in compenso è a pochi metri da Trafalgar Square.

  • Quanto è importante il livello d’inglese per poter lavorare a Londra?

Naturalmente dipende tutto da quello che si intende fare, ma non penso bisogna essere “perfetti” per venire qui.

Per fare lavori non specializzati basta un livello base, però ricordate che se pensate di avere un livello “medio” in Italia, molto probabilmente vi accorgerete di averlo “basso” per gli standard Londinesi.

Non preoccupatevi troppo però: se vi impegnate e parlate solo inglese, vedrete miglioramenti di giorno in giorno.

  • Pensi che in generale valga la pena di lasciare l’Italia per trasferirsi a Londra? E perché?

Direi che fare un esperienza all’estero possa essere molto positiva in tutti i casi, ma sconsiglierei di venire qui a “cercare fortuna” se non si ha qualche competenza specifica, la possibilità finanziaria o un ottimo inglese.

La verità è che la maggior parte degli Italiani sono qui per un esperienza e vivono in una stanza lontana dal centro in una casa condivisa con chissà quante altre persone, per un compenso molto basso. Questo può andare bene per un periodo ma non è certo una cosa da poter fare per sempre.

Va anche detto che se in Italia una persona non ha un lavoro, ha molto spesso famiglia e amici, mentre qui sarebbe da solo. D’altra parte, un lavoretto qui lo potrebbe trovare, il che é meglio di nulla.

Insomma, dipende un po’ dai casi, ma ricordiamoci che ci sono molte altre città in giro per l’Europa con molta meno competizione.

  • Quali sono gli aspetti di Londra che ami di più e quali quelli che non sopporti?

Londra non è che sia poi così differente da altre città del mondo. C’è un sacco da vedere e un sacco da fare. Un sacco di opportunità e molta competizione.

La cosa che mi piace di più -che la differenzia un po’ dalle altre città in cui ho vissuto- è il fatto che tutto è molto curato e pulito. Il centro di Londra è incredibilmente bello.

Londra mi da anche molta sicurezza, specialmente in centro. Un paio di settimane fa a New York ho preso l’autobus per la prima volta, e mi è sembrato di essere in un paese del terzo mondo. Qui è tutto tenuto benissimo, inclusi gli aeroporti e la metropolitana.

Non c’è nulla a dire il vero che non sopporto. Una cosa che non mi piace molto è che anche in pieno centro, Londra sembri un po’ un paesino.

Non c’è la stessa energia di altre metropoli.

  • Cosa consiglieresti a chi vorrebbe trasferirsi a Londra per trovare lavoro?

Tutto dipende da cosa volete fare. Se l’obiettivo è trovare lavoro in qualche ristorante, presumo che portare CV porta a porta sia il modo migliore. Se volete fare la babysitter ci sono siti specifici dove trovare info.

Per quanto riguarda lavori più specifici, cercate online e mandate un po’ di CV in giro o rivolgetevi a un recruiter. Io ho trovato molti contatti partecipando a eventi come “Meetups” riguardanti uno specifico settore.

  • Quale pensi sia il budget da mettere da parte prima di partire per Londra alla ricerca di lavoro?

Direi che la risposta ideale sia “il più che potete.”

Le spese sono tante e a molte non ci si pensa. L’ultima cosa che volete è ritrovarvi qui senza un lavoro e senza soldi.

Direi che se partite con £2000 dovreste cavarvela bene per il primo mese.

  • Qual è il segreto per “sopravvivere” all’impatto con Londra?

A dire il vero io non mi sono accorto di chissà quale impatto.

Forse se venite qua da soli, vi consiglio di trovarvi degli amici (possibilmente non italiani) il prima possibile.

Inoltre imparate ad accettare che all’inizio è pressoché impossibile avere lo stesso standard di vita che avevate in Italia. Molti vivranno in uno stanzino con dei topi che visitano ogni tanto, e anche i più fortunati non avranno lo stesso tempo libero.

Ma se tenete duro per abbastanza tempo, e avete un po’ di talento e di fortuna, vedrete che le cose migliorano.

Luca Cattaneo


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1 COMMENT

  1. La storia di Giordano è diversa da quelle che ho letto fino ad ora (persone che vanno a londra e cercano lavoro come cameriere, passando per l’ostello). Comunque complimenti a Giordano che viaggia e non si ferma.

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