La metropolitana di Londra, comunemente chiamata Tube, è il luogo sotterraneo per eccellenza, dove si fanno gli incontri più diversi. Chi vive la città ha la sensazione che la tube viva una vita propria, diversa dalla vita comune.
E’ uno di quei posti dove la gente è sempre di fretta, dove il rispetto molte volte viene a mancare, ma anche dove il più delle volte ci si scambiano ripetuti “sorry”.
Nonostante nella Tube ci si transiti anche più volte al giorno ed il più dei casi registra un affluenza ordinaria fatta della stessa gente alla stessa ora, è davvero raro incontrare le stesse persone. Ma la tube è il luogo dove molte volte le persone si incontrano con gli sguardi e sono molte le cose che si dicono con gli occhi, perché gli occhi sanno parlare e non sanno nascondere. Capita anche di avere un discorso come vecchi amici con perfetti sconosciuti, che il più delle volte non si incontreranno mai più, poi il primo scende alla sua fermata e di quella persona rimane solo il ricordo. Poi ci sono i musicisti, il più delle volte davvero talentuosi, che riempono lo spazio di una nostra giornata, lasciandoci in testa quella canzone che non sentivamo da tempo, rimasta impressa nelle nostre orecchie nel passaggio tra un corridoio e l’altro; ma ci sono anche quegli artisti che nel vagone ci passano intere giornate, interagendo con i passaggeri e dedicando loro una canzone e a volte coinvolgendo gli utenti, come Tony Sweet. (https://www.facebook.com/pages/Tony-Sweet-Freelance-Musician/119222081517138?fref=ts)
Ho incontrato Tony Sweet sul finire di un mattino degli ultimi giorni di marzo, su un vagone della Northern Line. Quando sono entrato sul treno, alla stazione di Euston, lui era già sul vagone e stava salutando alcuni passeggeri che scendevano e il suo sorriso ed il calore che riceveva dalla gente che lo salutava erano qualcosa di magico. Stava inesorabilmente cambiando il suo pubblico, ma lui c’è abituato.
La sua chitarra classica, artigianalmente colorata, portata a tracolla portava inciso in lettere stampatelle TONY SWEET MUSICIAN.
Il treno partiva dalla stazione di Euston, si dirigeva verso sud e Tony, aveva attaccato bottone con una bionda signora di mezza età, appena salita anche lei sul vagone, che non ci metterà molto a farsi coinvolgere dalla sua musica. Poi mi guarda, accorgendosi di essere ripreso e mi fa capire di non essere d’accordo, quindi io, intimorito cerco di fargli intendere che non c’è malizia, non lo sto prendendo in giro, ma lui stava scherzando e mi coinvolge così, cantando per me un “Bella Ciao” versione calcistica “Mario Balotelli” ed io mi trovo con un telefonino, di scarsa qualità come potrete vedere nella clip, a cantare lungo il tragitto che mi portava a Bank, sulle note della chitarra di Tony, prima le Four No Blondes, poi gli Oasis. Abbiamo riso, abbiamo cantato e ci siamo fatti coinvolgere tutti sul treno.
Poi a Bank sono dovuto scendere, non senza provare un leggero dispiacere, ho salutato Tony e ho ricevuto lo stesso sorriso e lo stesso calore che avevo notato quando, entrato sul treno, lui salutava i passeggeri precendenti. Stava di nuovo cambiando il suo pubblico.
Se siete fortunati, al pomeriggio Tony lo potrete incontrare, sulla Northern Line, con i componenti della sua bandtra cui un veneziano ed un siciliano, che parla un inglese tutto siciliano, come ci dice Tony e tra una birra e l’altra l’allegria, ci assicura che non mancherà. Ed io vado sulla fiducia.
Martino Serra
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