Assaggi di Londra

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Londoner me

Londra è una città che toglie il fiato.

Ci sono molti modi in cui può farlo. Sa sconvolgerti nel brulicare affannoso di Piccadilly Circus ed emozionarti nella luce che taglia il Tamigi al tramonto. Può confonderti nel vociare chiassoso di Portobello Road e divertirti nel salto sgraziato di uno scoiattolo sovrappeso a Regent’s Park.

Mi presento, sono Luca e per qualche tempo collaborerò con il blog di ItalianiLondra.net.

Sinceramente per me è difficile scrivere di questa città in quanto ogni luogo può avere un impatto diverso in base al giudizio più o meno benevolo del singolo visitatore, ma Londra ha così tante sfaccettature che sembra impossibile fornirne un’immagine chiara e definita.

È sempre in movimento, ogni giorno diversa, costantemente nuova. Nella mia esperienza, cresciuto in un paesino italiano di 3000 abitanti, tra campi di granturco, galline e boschetti, sono rimasto sconvolto dall’enormità della metropoli, schiacciato come il piccolo topo di campagna nella frenesia della City. Allo stesso tempo, tuttavia, Londra sa offrire un lato di sé molto benevolo, un sapore antico che si sente deciso nell’aria. A fare eco alla Londra moderna, fatta di multiculturalismo e musei, giostre e giochi di luce, c’è il design ostinato dei double-decker bus, il rosso indelebile delle cabine telefoniche, l’innato portamento tutto britannico delle persone.

Personalmente ritengo che per ogni europeo sbarcato all’ombra del Big Ben si spalanchino le porte di un mondo nuovo, una ragnatela immensa di comunicazioni, contatti, relazioni che nessun’altra città del Vecchio Continente può proporre. Perfino a notte fonda lungo Southwark Bridge, con la pioggia che accarezza le strade e lo scorrere placido del fiume con i suoi mille riflessi di luce, si può percepire un silenzio insolito. Come il profondo respiro di un gigante che dorme. E se il primo incontro con questa immensità può essere stato traumatico, nel dolce suono del suo sonnecchiare se ne può cogliere una romantica, rassicurante, umanità.

In due parole, Londra va scoperta. Dai vicoli di mattoni rossi agli infiniti colori della Tate Gallery, dal vento del mare che soffia tra le fronde degli alberi all’impassibile serietà delle Queen’s Guards, riuscirà a stupirvi in qualche modo sempre diverso.

Sta a voi fare il primo passo!

 

Luca Cattaneo

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