Open The Gate e la cultura africana (ma non solo) a Londra: la nostra intervista a Enrico

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Siamo stati contattati da Enrico, Event Manager e Direttore di Open The Gate, l’organizzazione che promuove la cultura africana attraverso eventi musicali, artistici e molto altro (mai visitato l’African Market all’Old Spitafield Market?)
Enrico ci ha invitato alla loro serata Little Italy e abbiamo colto l’occasione di farci raccontare qualcosa del suo lavoro e della sua Londra.

Da quanto tempo vivi a Londra e quali sono state le ragioni per cui hai deciso di trasferirti qui?
Sono a Londra da quasi 9 anni e decisi di trasferirmi quando arrivato al punto che tra Laurea in Giurisprudenza, attivismo con Amnesty International ed altre charity dedicate all’Africa, serate Reggae e squadra di calcio amatoriale, mi sarei trovato a portare avanti quattro cose contemporaneamente senza guadagnarci niente!
Sono di Napoli, ma credo che questo sia un problema che accomuna tanti giovani in tutta Italia, anzi nella maggior parte del pianeta.

 

Menzionami 5 cose belle di Londra e 5 cose brutte… se mai ne hai trovate di quest’ultime!Fenomeno Show
Londra offre appunto opportunità lavorative, anche nel campi più creativi, il che in altri paesi è raro.
È una città multiculturale dove si può conoscere ed imparare un qualcosa di tutte le culture e le lingue del mondo.

Purtroppo le cose belle sono racchiuse solo in questi due punti mentre sull’altro piatto della bilancia c’è una bella lista!
La qualità della vita è pessima, a cominciare dal meteo, l’acqua, il cibo, la cordialità, l’educazione, i costi per casa, trasporti e sopravvivenza.
In effetti Londra non è una città per persone che vogliono vivere una vita normale, è come un enorme, immenso centro commerciale creato per attrarre gente da tutto il mondo con delle buone opportunità lavorative, che a loro volta non fanno altro che fare girare la giostra ospitante.
Non a caso in 100 anni da Zona 1 si è espansa a macchia d’olio fino a Zona 7, 8 9 e così via.

 

A quali difficolità sei andato incontro lavorando in un ambiente internazionale?

I primi giorni avrei voluto dirne quattro alla mia professoressa d’inglese del liceo! Sicuramente non era mai stata a Londra.
Prima di Londra ho girato parecchio l’Europa e anche l’Africa, sono sempre stato abituato a parlare in inglese ma in realtà qui la lingua è un’altra cosa.
Gli inglesi ci tengono molto. Se una persona non compone e pronuncia bene è molto sottovalutata, anche e soprattutto perchè per cultura ed esperienza di vita noi Italiani siamo un po’ temuti (xenophobia = paura dello straniero). Sì, gli inglesi sono molto ipocriti, e le persone provenienti dagli altri paesi Europei come Italia, Spagna, Francia, eccetera, non godono degli stessi privilegi di cui godono le persone provenienti dai paesi del Commonwealth.

 

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Londra è una città multiculturale: in che modo questo influenza il tuo lavoro e la tua vita quotidiana?

Per i lavori che faccio la multiculturalità influisce in maniera solo positiva. Gestisco un’organizzazione culturale di nome Open The Gate, interamente dedicata alle culture e arti Africane e derivate dalla Diaspora Africana nel mondo. Grazie a questo sono non solo il fondatore e direttore dell’organizzazione ma anche mentor di studenti e volontari, promoter di eventi, agente e manager per gruppi e artisti Africani, Caraibici e oltre, suono spesso nei clubs e nei festivals come DJ, porto avanti un progetto in Gambia a sostegno di alcune scuole elementari, in più organizziamo il famosissimo African Market, anche in piazze pubbliche, e sfilate di moda, concerti.
Il nostro cliente più grande è proprio il sindaco, Mayor of London il quale ogni anno ci ingaggia come Programme Partner per la giornata dedicata all’Africa in Trafalgar Square, che quest’anno sarà Sabato 10 Ottobre.  Date un’occhiata, è tutto qui http://openthegate.org.uk/archives/

Little Italy è sia una soddisfazione personale sia un’opportunità per gruppi, artisti e DJ Italiani a Londra, con tanto lavoro sull’arte e cultura di altre terre, finalmente c’è una serata culturale fatta da e per Italiani a Londra, non il solito aperitivo medio, qui si mette sul palco gente che lavora sodo per esprimere la propria arte e ci viene tanta gente, Italiani intelligenti e anche stranieri, a conoscere e a divertirsi in maniera sana e sensata, responsabile.
Spero di vedervi questo venerdì (28 Agosto 2015).

NdR. Seguite la pagine Facebook di Open the Gate per rimanere aggiornati su tutti i loro eventi

 

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Hai consigli per chi si vuole trasferire e magari intraprendere il tuo stesso percorso?
In fondo, chi sono io per dire ai giovani Italiani di non venire a provare se le cose li possano andare meglio a Londra? Però devo dire che l’ho sconsigliato spesso!
Certo, dipende per cosa si viene e come la si vive. Se si tratta di venire a vivere nel West-End con altri Italiani e lavorare in un ristorante Italiano con tutti Italiani per poi uscire con gli amici Italiani non ha poi così tanto senso.

Poi farebbe piacere vedere le nuove generazioni battersi un po’ di più per migliorare il nostro paese piuttosto che contribuire all’economia di un altro.
Ci sono tanti spazi e manifestazione culturali di cui i giovani devono riappropriarsi e ci sono anche tanti fondi, dall’Europa alla provincia e i comuni, di cui i ragazzi non sono a conoscenza e forse si danno per vinti anche prima di cominciare a cercare. Coraggio ragazzi!

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