Raffaella non è solo una ottima tutor di italiano e spagnolo per adulti e bambini, ma anche una brillante imprenditrice.
Dopo aver ottenuto la sua laurea in Lingue (Spagnolo e Francese) all’Università di Kingston, UK, ha infatti dato vita alla società Languages Alive.
Ha inoltre conseguito il CLTA, (un certificato privato per l’insegnamento di lingue moderne ad adulti tramite l’approccio comunicativo) e frequenta attualmente il secondo anno part-time del Master in “ Comunicazione interculturale” all’Università di Birkbeck, Londra.
Nella sua intervista troverete opinioni ed esperienze sul mondo del lavoro in proprio in UK, sulla vita nella City e sulla situazione attuale di Londra. Eccola!
– Ciao Raffaella, ci racconti qualcosa delle tue esperienze all’estero?
Sono arrivata a Londra per la prima volta nel ’95, ho viaggiato molto e ho vissuto per brevi periodi a Tenerife, in altre città della Spagna, e due anni in Costa Rica; inoltre, ho lavorato in Francia per qualche mese e sulle navi da crociera per più di un anno e mezzo. A questo si aggiungono viaggi per Europa, Asia, Centro America e Stati Uniti. Sono tornata a vivere stabilmente a Londra nel 2009.
– Puoi presentarci l’idea di Languages Alive? Di cosa ti occupi e quali sono le iniziative attualmente in corso?
Languages Alive è un progetto nato da un’idea che si è andata delineando pian piano già dal 2007, quando ancora lavoravo in un ufficio della City come Institutional Communicator. Ho iniziato con delle lezioni private di Italiano dopo il lavoro per due o tre volte a settimana, e, con l’andare del tempo, mi sono resa conto che era proprio l’insegnamento la mia vera passione. Nel 2010 Languages Alive ha preso finalmente vita, l’intento è quello di riuscire a insegnare non solo l’italiano, il francese e lo spagnolo, ma anche quello di trasmetterne le tradizioni e la cultura in un ambiente disteso e allegro che permetta ad adulti e bambini di sentirsi a proprio agio e di interagire liberamente.
L’iniziativa più recente è frutto di quel filo che lega la lingua italiana alla cucina tradizionale e alla cultura che ne è alla base. I workshop a disposizione sono quindi studiati per nutrire l’amore degli inglesi per il nostro Bel Paese e per i piatti tipici che lo caratterizzano. Gli adulti possono prendere parte alle lezioni in orari serali avvolti nell’atmosfera di un autentico Ristorante Italiano a Clapham Common, mentre per i bambini vengono organizzati corsi privati o scolastici, proposti come attività ricreative pomeridiane mirate a offrire un’educazione alimentare tracciata sull’importanza del mangiare sano e in modo corretto.
Inoltre, per coloro che desiderano immergersi pienamente nello spirito e nella cultura italiana, ho organizzato un viaggio nella mia città natale: Nettuno (RM), dove gli studenti verranno seguiti da uno Chef professionista per vivere appieno “the real Italian experience”. Wine tastings ed escursioni guidate per Nettuno e Roma sono poi incluse nel soggiorno.
La nuova iniziativa di Languages Alive è quella di creare workshop natalizi per far respirare ai bambini il clima delle festività italiane: si divertiranno a impastare biscotti a forma di stella da appendere all’albero di natale dopo aver assaggiato i nostri tipici dolci natalizi, e se ne andranno a casa con una calzetta piena di carbone dolce.
– Quali sono i progetti che vi ponete per il futuro?
L’obiettivo futuro di Languages Alive è quello di poter creare lezioni simili anche per lo Spagnolo e il Francese.
– Londra oggi: cosa ne pensi del mondo del lavoro nella City? Come credi sia cambiato negli ultimi anni?
Per quanto riguarda il lavoro a Londra, credo che, nonostante la recessione degli ultimi anni, questa sia ancora una città ricca di opportunità il cui sistema premia i più meritevoli. Trovare lavoro è un po’ più difficile, ma di certo non è una missione impossibile.
– Quali zone di Londra consiglieresti (e quali no) a chi sta cercando casa nella capitale inglese?
Le zone in cui vivere sono una questione altamente soggettiva: c’è chi ama il movimento artistico e notturno di East London, come Shoreditch e Brick Lane; e chi preferisce zone più tranquille come Fulham e Hammersmith. Personalmente, mi trovo molto bene a Clapham Common, in quanto economicamente accessibile, ben collegata e piena di movida.
– Dare inizio ad un’attivitá in proprio a Londra: ci racconti la tua esperienza in questo senso? Quali sono le procedure, le difficoltá, le differenze dal sistema italiano?
Iniziare un’attività a Londra è stato semplice, sono stata aiutata da organizzazioni statali che mi hanno offerto dei corsi di formazione totalmente gratuiti grazie ai quali ho appreso nozioni di marketing, informatica, vendita e strutture legali. Purtroppo, negli ultimi anni, a causa della crisi, alcune di queste associazioni sono state chiuse, ma ce ne sono ancora tante in grado di sostenere chi vuole iniziare un’attività. Attualmente frequento ancora corsi gratuiti su social media e marketing, offerti da associazioni private come Google e Constant Contact. Rispetto all’Italia, il sistema inglese agevola notevolmente il libero professionista, basti pensare che la cosiddetta partita IVA si apre solo quando si vende all’incirca dai £67,000 sterline all’anno in su. Essendo andata via dall’Italia, non ho molta esperienza lavorativa nel nostro paese, ma, nel momento in cui ho tentato di tornare a vivere a Roma, sono riuscita a trovare solo posizioni come commessa per le vie del centro, e solo grazie alla mia esperienza all’estero e al mio inglese. Ho fatto delle domande per alcune posizioni nel campo turistico ma non ho ottenuto riscontri positivi – posizioni che successivamente ho ottenuto senza alcun problema a Londra. Coincidenze? Non lo so, personalmente, credo che Londra premi chi vuole lavorare e chi è disposto a lavorare duramente per raggiungere i propri sogni. Questo è uno dei motivi che mi spinge a vivere in questa città nonostante la vita frenetica e il clima impervio al quale tuttavia non mi sono ancora abitutata.
Un sentito “thanks” a Raffaella per la sua disponibilità. E un grosso “in bocca al lupo”!
Luca Cattaneo